lunedì 30 maggio 2011

Victory Rolls

Le pettinature anni ’40 e ’50 sono divertenti e danno molta soddisfazione, ma alcune possono risultare di non facile realizzazione, soprattutto se si ha poca dimestichezza con l’argomento.
Tra queste possiamo sicuramente elencare i “ victory rolls”, dei grossi riccioloni che sono puntati sulla sommità della testa. Questa acconciatura nacque nei tardi anni ’40 in omaggio alla vittoria degli Alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lo stile richiede capelli medio-lunghi, ma si può realizzare anche su capelli corti con frangia lunga.
I rolls non seguono una regola fissa e non devono per forza essere identici e simmetrici: è possibile farne uno più piccolo e uno più grande; uno da una sola parte; tre o più in diverse posizioni; spostati verso la parte posteriore della testa; appiattiti e della dimensione desiderata. Insomma: spazio alla fantasia!
Per evitare la maggior parte delle difficoltà, bisogna usare diversi accorgimenti: i capelli non devono essere appena lavati; usare molta lacca per fissarli; cotonare l’interno del ricciolo; creare prima la forma tramite grossi bigodini oppure usare un ferro arricciacapelli della dimensione adeguata. E poi fare e rifare fino a raggiungere un risultato soddisfacente.
Il video seguente mostra il metodo più semplice e veloce:

Al termine dello styling, vaporizzate un prodotto lucidante su tutta la capigliatura. L’effetto pin up è garantito!
Bye-bye!

mercoledì 25 maggio 2011

l'eyeliner delle meraviglie

Parliamo di make-up.
Nella mia compulsiva ricerca al prodotto perfetto, ho spesso preso delle cantonate clamorose. Acquistavo cose che promettevano miracoli, per poi accorgermi che l'unico miracolo che facevano era di far spendere soldi inutilmente....

Perchè parlo al passato? Perchè, fortunatamente, ora lavoro in un centro estetico con annessa profumeria (una delle più grandi e conosciute del centro di Milano) e ho la possibilità di provare i prodotti per qualche giorno prima di acquistarli. Inoltre posso contare sul consiglio sincero e spassionato delle mie colleghe.... cosa di non poco conto.

La faccio breve: non sono una maga con l'eyeliner (ebbene, sì, lo ammetto) e tutti quelli che ho provato non riesco a stenderli correttamente. La linea è troppo sottile, poi troppo spessa, poi diventa storta a furia di ritoccare. Non riesco a regolare il prodotto: troppo bagnato, troppo asciutto, macchia, sbava, non tiene, se sudi, ti viene la faccia da panda...... AAAAAAARRRRGGGGHHHH!!  BASTAAAAAA!

Per un periodo ho usato la matita per gli occhi, ma durava al massimo due ore.

Finchè non ho incontrato lui, che mi ha cambiato la vita: il Maestro Eyeliner di Giorgio Armani!


Solitamente sono molto scettica verso il makeup degli stilisti, ma questa volta mi sono proprio sbagliata.
La punta a pennarello facilita tantissimo l'applicazione, che rimane perfetta ed uniforme. Ma la sorpresa più grossa l'ho avuta sulla tenuta!
Mi capita, a volte, di tornare a casa dalle mie serate assolutamente distrutta e di andarmene a letto direttamente senza struccarmi (lo so che non si fa, ma a chi non è mai capitato?).

Al risveglio, ti aspetti di vedere un sosia de "Il Corvo" nello specchio. Ho reso l'idea?

E invece l'eyeliner è lì, perfetto, senza una sbavatura, come se lo avessi appena messo.
Quindi, ho voluto testarlo fino al limite: ballare fino a grondare sudore, sotto la doccia e in ogni possibile situazione mi sia venuta in mente.
L'importante è non sfregarlo mai.
La rimozione è comunque semplice: cotone e latte detergente, senza troppa fatica.

Se tutto ciò non bastasse, un altro punto a favore è il fatto che non c'è pericolo di rovesciarlo; il danno più grosso che può fare è una macchia sulla fodera della borsa, ma solo nel caso non lo aveste chiuso bene.
Ah! Non meno importante: il prezzo non è proibitivo.

A presto!

martedì 24 maggio 2011

Bandana mon amour!

Vi è mai capitato di svegliarvi una mattina, guardarvi allo specchio e ritrovarvi così?

A me succede spesso, soprattutto quando ho fretta…..solitamente dopo una serata un po’ movimentata o quando mi fermo a dormire dal mio partner.
Perché  ciò non accada, è utile trattenere i capelli con una retina da notte mentre dormite. Ma, come spiegato sopra, non sempre è possibile…..
E, allora, che fare? Non c’è lacca che tenga, non ho tempo per lavaggio e piega, devo inventarmi qualcosa, faccio tardi, non voglio che lui mi veda così…. PANICOOOOOOOOOOO!
Calma… un bel respiro…. rilassatevi: la soluzione esiste.
Tutte le donne hanno un cassetto degli accessori, e in quello di una pin up  si trova sempre una bandana o un foulard quadrato. La fantasia può variare da quella classica a pois, teschi, leopardato, tinta unita, ecc. ecc.
 Il prezioso alleato si può utilizzare in tantissimi modi, quindi tenetene sempre una anche nella borsa, insieme a qualche molletta e qualche forcina (non si sa mai cosa ci riserva il destino…)
Ecco alcuni suggerimenti:
à la paysienne

a fascia, con nodo nascosto

stretta, con nodo centrale
(variante: con nodo laterale)

sciarpa con fiocco

al collo o per legare la coda

piegatura larga

"rosie the riveter"
Di tutti questi  stili, il più complicato è il “rosie the riveter” , ma su Youtube è possibile trovare moltissimi tutorial che insegnano il metodo giusto per crearlo.
Per gli altri è sufficiente raccogliere i capelli sulla sommità della testa con qualche forcina e fare un nodo.
 Cambiando la larghezza della piegatura, cambia l’effetto.
Un consiglio: fissate sempre la bandana con due mollette ai lati. Resterà immobile tutto il giorno!
Buona giornata! ;P

sabato 21 maggio 2011

Pin Up e Burlesque: quale collegamento?

Molto spesso le pin up vengono associate a quella forma di spettacolo denominata burlesque.
Tale fenomeno accade, però, solo ai giorni nostri.
I periodi storici in cui nacquero tali stili sono molto lontani tra loro: il burlesque, come lo intendiamo oggi, si sviluppò dalla seconda metà dell’Ottocento (1860 circa) nell’ Inghilterra vittoriana mentre le pin up nascono durante la Seconda Guerra Mondiale (1940-1945) negli Stati Uniti.
Dunque, cosa porta ad accomunare due situazioni così differenti?  Non solo per epoca e zona geografica, ma anche per stile e filosofia.
Sovente le performers di burlesque, nella vita di tutti i giorni, indossano abiti pin up (l’esempio più eclatante è Dita VonTeese), ma non mi pare un motivo sufficiente per creare l’assonanza. L’abbigliamento è diverso: piume, lustrini, pizzi, tulle, trasparenze, abiti molto scenografici. Si pongono al pubblico in maniera un po’ irriverente e con qualche doppio senso nelle battute, puntano tutto sulla sensualità.
La pin up usa abiti semplici anche per la sera: sobri tubini o abiti a ruota, arricchiti, al massimo, da una spilla di strass. L’atteggiamento è sereno, quasi infantile, da ragazza della porta accanto. Lascia immaginare, ma non mostra mai, seduce in maniera ingenua, ed è apparentemente inconsapevole del suo potenziale (in realtà lo conosce benissimo!).

Le foto qui sotto danno un esempio di ciò che voglio dire. La prima foto è burlesque, la seconda è pin up. La terza foto l’ho aggiunta perché denota una coerenza di stile con il burlesque.


           
Perché pin up–burlesque e non gotico–burlesque, quindi? Il gotico avrebbe più similitudini con i suoi corsetti e le ampie gonne di tulle, i lacci e le camicie così ottocentesche.
Posso pensare che Bettie Page,  da sempre icona pin up,  sia l’anello di congiunzione: sono famosi alcuni suoi video in cui si spoglia con fare un po’ malizioso. Ma Bettie non è mai salita su un palco e da qui a definirlo burlesque mi pare eccessivo…
Potrebbe venirmi in mente Blaze Starr, altra icona. Ma il dubbio rimane: la moda degli anni ’50 era quella. In pratica è come se un’artista moderna si vestisse seguendo la moda del momento.
In rete non trovo spiegazioni esaurienti o articoli che ne parlano o un qualunque tipo di aggancio. Se qualcuno avesse una valida spiegazione o un’idea in merito, sarei lieta di conoscerla.
Alla prossima!

lunedì 16 maggio 2011

Il guardaroba essenziale

L'armadio di una pin up deve contenere dei capi irrinunciabili. Alcuni si possono acquistare in un qualunque negozio di abbigliamento. Per altri bisogna rivolgersi a negozi specializzati (che non sono necessariamente solo vintage).
Top e gonna Collectif, da Hangover (MI)
Ecco una selezione di capi base:
  • una gonna nera a tubino
  • un top scollato con manica corta (meglio se a righe o a pois)
  • un paio di pantaloni capri
  • un paio di jeans blu scuro a vita alta
  • un golfino classico in colore pastello
  • una camicetta con manica corta a sbuffo
  • un paio di scarpe spuntate con tacco (e magari fiocco)
  • un paio di ballerine
  • una cintura elasticizzata (per segnare il punto vita)


A queste basi si possono poi aggiungere:

  • abiti a tubino o a ruota
  • gonna a ruota e sottogonna
  • pantaloni ampi e con le pinces
  • camicia da bowling
  • camicia a quadretti piccoli
  • camicia o top con collo alla marinara
  • scarpe con tacco leopardate

I colori e le fantasie sono molteplici: nero, rosso, bianco, blu, azzurro, rosa, verde, viola, bordeaux.
Righe, pois, quadretti, leopardato, fiori, ciliege, cuori, rondini, ancore, cagnolini.

Gli indumenti devono fasciare, ma non strizzare ne essere troppo larghi. Provate SEMPRE il capo prima di acquistarlo. Per gli acquisti via internet, chiedete le misure esatte del capo e confrontatele con le vostre. Se non vi sta perfettamente o vi rassegnate a farlo sistemare da una sarta oppure evitate di comprarlo.

Spazio alla fantasia, dunque, ma senza mai dimenticare la regola principale: femminilità e seduzione.

Buon shopping!

domenica 15 maggio 2011

Come mi pettino, oggi?

Farsi una pettinatura retrò è una cosa un po' complicata e che richiede tempo. Ma una volta apprese le giuste tecniche, il lavoro diventa più facile e veloce.

Negli anni '40 e '50 i parrucchieri erano una realtà per persone abbienti. Le donne erano abituate a pettinarsi da sole, in casa. Quindi, se lo facevano loro, non vedo perchè non potremmo impararlo anche noi.
Abbiamo la fortuna di vivere nell'epoca di quel grande calderone di ogni tipo di informazione che si chiama Internet: la rete pullula di siti e video che insegnano qualsiasi cosa!
Youtube è una delle mie principali fonti.



Ma la cosa più utile che mi è capitato di trovare sul web è stato un libro: Vintage Hairstyling.
33 diverse pettinature, dagli anni '30 agli anni '60, con tecniche spiegate passo-passo, più mille altre spiegazioni sulla messa in piega iniziale, gli accessori, gli strumenti ed i prodotti giusti, e il makeup per viso e unghie.
Il migliore acquisto che abbia mai fatto!


Questa meraviglia si acquista on line su http://www.hrstbooks.com/vintage-hairstyling/book 
e impiega circa due-tre settimane per arrivare dagli Usa.
Ovviamente è in inglese, ma le foto sono talmente chiare che non avete bisogno di leggerle.

Per guadagnare tempo, ecco un piccolo trucco: mettete i capelli in piega la sera, prima di andare a dormire, lasciandoli leggermente umidi. Il mattino dopo saranno pronti per la pettinatura.

Una piega fatta con "antichi metodi" dura all'incirca una settimana. Sembra incredibile, vero?
Eppure l'ho sperimentato di persona.

Alla prossima!

Il rossetto

I tratti distintivi di una pin up sono essenzialmente due: la frangetta corta e il rossetto rosso.

Prendiamo in analisi il rossetto.
Normalmente viene utilizzata la nuance rosso classico (il rosso Valentino, tanto per intenderci), ma poichè non sta bene a tutte si può variare su altre tonalità di rosso più o meno scure: geranio, corallo, ciliegia, mattone, cardinale, scarlatto, ecc.
Il principale lato negativo del rossetto è che sbava, macchia e spesso rimane sui denti, creando un effetto assai poco elegante. Inoltre, qualunque uomo è sempre un po' restio a baciare una donna con un rossetto che sicuramente, dopo, lascerà un alone tipo clown col trucco sfatto....

Ma la scienza, fortunatamente, ci viene in aiuto.
Infatti oggi è possibile trovare in commercio dei rossetti chiamati "no transfer" o "kiss proof". Tali prodotti sono facili da applicare, durano parecchie ore, non macchiano abiti, tazze, posate e tovaglioli e rimangono intatti anche quando baciamo un uomo.
In Italia vengono commercializzati da poche aziende: Max Factor, L'Oreal, Maybelline e Deborah.
Eccoli in dettaglio:

Superstay Lipcolor 24h di Maybelline New York
al momento non disponibile in Italia

Non potrei vivere senza questo prodotto!
Io chiedo agli amici che vanno negli Usa di procurarmelo.
Disponibile in 30 colori, rimane perfetto tutto il giorno.
La mia nuance ideale è il numero 015.



24h Power di Deborah Milano

Non è un vero e proprio non transfer, perchè, se sfregato, viene rimosso. Ma ha una tenuta eccezionale, non rimane sui denti, non sbava e non secca le labbra. Sconsigliato per i baci...
Disponibile in 10 colori, il rosso è il numero 5.






Lipfinity Lip Tint di Max Factor
E' una novità e non l'ho ancora provato personalmente, ma mi ripropongo di farlo al più presto. Sembrerebbe molto comodo e facile da applicare ed essendo a base di acqua, non dovrebbe lasciare quella sensazione di labbra secche tipica dei no transfer. Viene garantito a prova di bacio ed è possibile dosare l'intensità del colore.
Disponibile in 10 colori, il rosso è il numero 9.


Infaillible Lip di L'Oreal Paris

Sul mercato da diverso tempo, ma non l'ho mai provato perchè non mi convinceva la tonalità di rosso (un po' spenta per i miei gusti).
Comoda la confezione compatta, piccola e con la superficie a specchio, ideale da tenere in borsetta.
Dovrebbe durare 16 ore.
I colori proposti sono 8.

Un bacio. ;)