domenica 31 luglio 2011

SJ - giorno 1 - sab 30/7

Non ho molto da raccontare di questa prima giornata.

Il viaggio è stato lungo e stancante e sono arrivata nel tardo pomeriggio.
Giusto il tempo si sistemarsi in albergo e di un giro veloce.
Consiglio vivamente di cenare alla Casa del Mar: si mangia bene, si spende il giusto e il servizio è ottimo!


Dalle 21,30 in poi è stato un bagno di folla incredibile. Tantissima gente, ovunque. Stand affollatissimi, sembra il centro di Milano sotto Natale.
A proposito di centro: quello di Senigallia ha la pavimentazione composta di sanpietrini! Categorico, quindi, indossare ballerine o scarpe con la zeppa. Ho distrutto un paio di tacchi a spillo…

Il mio primo acquisto: da A.N.G.E.L.O Vintage, la borsina di paglia anni ’50 a cui facevo il pensiero già da giugno.

Bellissima la musica. Non può non venirti voglia di ballare!


Alla 1 di notte non ce l’ho più fatta. Ho dei limiti anch’io…
Ma la festa è continuata fino a notte fonda in un’atmosfera che trasuda gioia.
Domani è un altro giorno, direbbe Rossella O’Hara in Via col vento. E si ricomincia dalla spiaggia!

sabato 30 luglio 2011

INIZIA IL SUMMER JAMBOREE 2011 !


Per chi lo aspettava da un anno, per chi non c’è mai stato, per chi ci va tutti gli anni e anche per chi non se lo aspettava, ma ci si è trovato per caso.

Comincia il 30 luglio il Summer Jamboree di Senigallia (AN), il più grande festival anni ’40 e ’50 d’Italia.

La dodicesima edizione si concluderà domenica 7 agosto.



A grandi linee, ecco cosa succederà:

27 concerti live di artisti della scena italiana ed internazionale, tra cui le autentiche icone Lloyd Price (5 agosto), The Cleftons (3 agosto), The Bobbettes (3 agosto).

Dj’s set con i migliori djs del repertorio rock’n’roll.

Spettacoli di burlesque.

Dopofestival, feste sulla spiaggia, mercatino, esposizione di auto e moto d’epoca.

Lezioni di ballo gratuite e stage di differenti livelli di boogie, jive, lindy hop, charleston, shag, shim sham con i migliori maestri campioni italiani ed europei.



Si comincia a mezzogiorno e si prosegue fino a notte inoltrata.
Il programma completo si trova sul sito del Summer Jamboree


Travolta da questo turbinio, cercherò di raccontare quanto più mi è possibile, rendendovi partecipi delle mie stesse emozioni.

Non perdetevi i prossimi post in diretta dal Summer Jamboree.



Rock’n’roll, baby!!!

venerdì 22 luglio 2011

OPERAZIONE VALIGIA

Ecco! Siamo finalmente giunti in dirittura d’arrivo…. Manca una settimana alla partenza. Direzione: Summer Jamboree, Senigallia.



Da tempo penso a cosa portare e ho già stilato una lista per essere sicura di non dimenticare nulla.

La valigia di una pin-up è una cosa seria e complicata… Se dovessi portare tutto tutto, mi ci vorrebbero 3 bauli!

L’abito rosso o il tubino nero? Le scarpe leopardate o quelle blu? E quella camicetta che ho messo una volta sola?

E allora, l’armadio viene trasferito sul letto per abbinare il top e le scarpe al maggior numero di gonne possibili, con l’unico risultato di trasformare la stanza in un souk marocchino (molto vintage, però).

Non voglio dovermi sedere sulla valigia per poterla chiudere: deve rimanere spazio a sufficienza per gli acquisti che farò (e so già che non saranno pochi, mannaggia alla mia indole spendacciona!)



Dunque, riassumiamo…. Di giorno si fa vita da spiaggia, quindi costumi da bagno, calzoncini, top, abiti poco impegnativi e sandali. La sera un po’ di shopping, cena, concerto e poi si balla fino a notte fonda: la zeppa è più comoda, ma il tacco fa sempre la sua figura. E per l’hawaiian party sulla spiaggia ci vuole l’abito a fiori.

Ah già, ci sono pure le lezioni di ballo! Pantaloni capri e ballerine. Porto anche un paio di jeans in  caso di pioggia?



Impensabile, poi, lasciare a casa gli accessori: bandane, orecchini, bracciali, cinture, borse, occhiali, fiocchi e fiori per i capelli.



E mentre cerco di ridurre la sottogonna alle dimensioni di fazzoletto, penso a cosa mettere nel beauty. Che, alla fine, sarà grande quanto la valigia e pesante il doppio: il ferro arricciacapelli, la bombola grande di lacca, forcine, mollette e becchi d’oca, tre spazzole diverse, tutto il necessario per il make-up (che già da solo basta a riempire il beauty), creme di tutti i tipi e per ogni funzione. Porto anche il phon? Ma no, quello lo chiedo in albergo insieme al ferro da stiro.



E non sia mai che parto senza il PC! Ho scelto l’hotel anche in base alla disponibilità della connessione wifi…



Beh, meno male che la valigia ha le rotelle!

;)

mercoledì 20 luglio 2011

ISPIRAZIONI: Hedy Lamarr, bellezza e intelligenza.


Hedy Lamarr è una delle mie fonti di ispirazione.

Non sono molti quelli che la ricordano, e pochissimi sanno che è l’inventrice del sistema di comunicazione che viene oggi applicato ai telefoni cellulari e ai sistemi wireless.

Nasce a Vienna il 9 novembre 1913 col nome di Hedwig Eva Maria Kiesler.

E’ di una bellezza sconvolgente, con grandi occhi azzurri in contrasto col nero dei capelli.

Presto si rende conto che è più conveniente passare per oca, soprattutto se dentro di te si nasconde un genio; in questo modo, le persone rivelano molte più cose pensando che tu sia una stupida che non capisce niente.

La sua carriera comincia in teatro verso la fine degli anni ‘20 e, per seguirla, abbandona la facoltà di ingegneria dove era ritenuta una promettente allieva.

All’età di diciotto anni, la famiglia la costringe a sposare Fritz Mandl, un ricco fabbricante d’armi austriaco che intreccia rapporti con trafficanti, generali dell’esercito e, in seguito, anche con i nazisti. Il marito la tratta come una schiava e ama esibirla come un trofeo durante i suoi incontri d’affari. In tali occasioni, Hedy ascolta tutti i loro discorsi tecnici riguardanti la ricerca di un sistema per il controllo delle armi a distanza. Ed elabora un’idea…

Nel 1933 gira un film intitolato Estasi che diviene famoso perché contiene la prima scena di nudo nella storia del cinema ed è proprio lei ad interpretarla con il nome d’arte di Hedy Kiesler. Il film è ritenuto scandaloso per l’epoca e ritirato dalle sale cinematografiche dopo poco.

Quando il marito inizia la sua collaborazione con i nazisti, Hedy fugge a Londra (è di origine ebraica).

Qui incontra Louis B. Mayer della MGM che le apre le porte di Hollywood e del successo. Gira venticinque film (Un’americana nella Casbah, Le fanciulle delle follie, Sansone e Dalila) e colleziona ben sei mariti e ha tre figli.

L’occasione di realizzare il suo progetto basato sulle conversazioni viennesi del primo marito, arriva nel 1941 quando incontra il compositore George Antheil. La ricerca si basava sulla guida a distanza di siluro senza che il segnale radio potesse essere intercettato dal nemico che avrebbe potuto annullarlo; bisognava trovare il modo di trasmettere una frequenza variabile che potesse essere decifrata solo da chi la riceveva.

La folgorazione avviene in un giorno in cui Antheil suonava il piano, improvvisando, e Hedy lo seguiva con la voce; nonostante i continui cambi, i due riuscivano ad intendersi alla perfezione.

Incominciarono a lavorare insieme su questa idea.

Il campo di frequenze disponibile fu suddiviso in 88 sottocampi, quanti sono i tasti di un pianoforte. La trasmissione era fatta rimbalzare da un canale all’altro, a intervalli regolari di tempo, ma la sequenza di successione dei canali (ad esempio: 25, 11, 54, 61 ecc.) doveva essere segreta e nota soltanto al trasmettitore e al ricevitore. Ovviamente questi dovevano essere perfettamente sincronizzati, e disporre di un meccanismo preciso per ricordare la sequenza dei canali selezionati in ogni intervallo di tempo. Antheil trovò la soluzione al problema adottando un metodo simile a quello dei rotoli di carta bucata usati per far funzionare le pianole meccaniche. Dopo diversi mesi di lavoro presentarono il progetto al National Inventors Council che rilasciò loro un brevetto registrato l'11 agosto 1942, Sistema di Comunicazione Segreta n. 2.292387.

Era nata quella che oggi si chiama trasmissione a divisione di spettro o spread spectrum.

Purtroppo negli anni ’40 non esisteva ancora la tecnologia adeguata per mettere in pratica la loro invenzione: il transistor non era ancora stato inventato!

La Marina Militare bocciò la loro idea sostenendo che sarebbe stato troppo complicato e costoso modificare tutti i siluri.

Hedy avrebbe voluto trasferirsi a Washington per continuare a lavorare al suo progetto e così contribuire alla guerra contro i nazisti ma, davanti alle sue insistenze, un generale dell’esercito le rispose di tornare a Hollywood a vendere baci: sarebbe stata più utile a raccogliere fondi per finanziare la guerra sfruttando la sua bellezza e la sua popolarità. Di fatto, durante la guerra, l’esercito organizzava delle serate in cui Hedy offriva un bacio a chiunque sottoscrivesse almeno 25mila dollari in obbligazioni. I più informati dicono che sarebbe stata in grado di raccogliere ben 7 milioni di dollari in una sola sera… una cifra spropositata per l’epoca!

Ma non tutto era perduto. Finalmente, nel 1962, la sua invenzione fu adottata a bordo delle navi americane impegnate nel blocco di Cuba e nel 1997, le venne assegnato il premio EFF Pioneer quale riconoscimento per il suo lavoro.

Hedy Lamarr muore il 19 gennaio 2000 ad Altamonte Springs, in Florida. Le sue ceneri furono disperse su una collina della Selva Viennese.

La sua frase più famosa fu: “Non è difficile diventare una grande ammaliatrice, basta restare immobile e recitare la parte dell’oca”.

Ora sapete quanto fosse grande questa donna!

Per approfondire:
http://inchiostro.unipv.it/?action=leggiarticolo&id=566

lunedì 18 luglio 2011

TOCCATEMI TUTTO, MA NON LA FRANGETTA!

Uno dei tratti distintivi di una pin-up, insieme al rossetto rosso di cui ho già parlato in un post precedente, è la frangia.


Deve sempre essere corta e può avere un taglio perfettamente dritto oppure arrotondato. Potete scegliere di portarla piatta o leggermente bombata.
La frangia regala un aspetto da ragazzina irriverente, ringiovanisce il viso e copre le imperfezioni.
L’esempio per eccellenza è Bettie Page (la regina!) o la sua sosia moderna Bernie Dexter.
Bernie Dexter


Noi pin-up siamo molto fissate con la nostra frangetta e facciamo di tutto perché sia sempre a posto.
Passiamo intere mezz’ore con phon e piastra, la inchiodiamo con la lacca, la lucidiamo con la cera, giriamo con il pettine nella borsa e preghiamo che non piova o tiri vento. Ovviamente, al mare o in piscina è vietato mettere la testa sott’acqua! (vero, Giusy?)
L’unico momento in cui ce ne freghiamo è nell’intimità con un uomo, perché sappiamo che, a loro, piace quell’aria un po’ disfatta…

A volte non è semplice trovare un parrucchiere in grado di tagliarla nel modo giusto: ne ho girati diversi, mi sono presa solenni arrabbiature e ho sperimentato l’istinto omicida. Addirittura, una volta, me n’è capitata una che me l’ha tagliata con la macchinetta!!!!!
Ho provato anche a presentarmi con una fotografia dicendo: “La vorrei così” e sentendomi una perfetta deficiente!
Mi rendo conto che molti non siano abituati a determinate richieste (la nostra frangia non è così semplice come sembra) e il giorno che ho trovato il MIO parrucchiere, non l’ho più lasciato. Mi costa un po’, ma ne vale assolutamente la pena.

L’alternativa è prendere le forbici e fare da sole; ma se, come me, avete delle rose (ciocche che girano in direzione contraria rispetto al resto dei capelli) è una cosa che vi sconsiglio vivamente di fare perché non riuscireste a gestire la frangia una volta asciugata.
Ci vuole molta pazienza, soprattutto se non avete i capelli lisci. Il capello riccio o tendente al crespo, richiede più impegno per ottenere l’effetto desiderato.
Il solito youtube, fonte preziosissima per la risoluzione di ogni problema, è ricco di tutorial che spiegano come tagliare, phonare, piastrare, pettinare, fissare e lucidare (per la ricerca: digitando bang, bettie bang o pin up bang troverete molti più video).
Frangia piatta


Tenete presente che andrebbe regolata almeno una volta al mese. Io la faccio tagliare molto corta e phonare piatta; quando diventa un po’ più lunga, la asciugo dandole una leggera bombatura con la spazzola per mantenere la giusta lunghezza che deve essere circa a metà della fronte.


Un consiglio per averla lucida che più lucida non si può? L’ultima passata di phon eseguitela con aria fredda: richiude le squame del capello e aiuta a mantenere la piega più a lungo. Usate, poi, dei cristalli liquidi o della cera lucidante (appunto).


Kisses.